Le varietà autunnali di mango italiano

Sono ormai molte le varietà di mango che Be Fruit sperimenta nei propri campi. Tra queste la Osteen, la Maya e la Kent, tutte tipicamente autunnali.

La Sicilia sta infatti osservando una grande espansione della coltivazione del mango che porta tecnici e agricoltori a provare molteplici varietà, allo scopo di differenziare i prodotti, allungare la stagione di raccolta, verificare l’adattamento di ciascuna di esse alle condizioni specifiche dei terreni. Be Fruit ha raccolto l’eredità storica dei primi tentativi ed è diventata pioniere di questa ricerca, arricchendo le proprie piantagioni di una straordinaria diversità varietale di cui oggi si cominciano a raccogliere i frutti.

La storia

Quella del mango in Sicilia è una storia lunga, che ha visto muovere i primi passi negli anni ’80 del ‘900 ad opera di imprenditori curiosi e innovativi, spesso con lunghe esperienze all’estero, in California o in Florida, dove avevano toccato con mano la qualità del frutto del mango allora così poco conosciuto in Italia. Ma anche una ricerca intellettuale da parte dell’Università di Palermo e di tutte le facoltà di agraria che si occupavano di frutti e coltivazioni tropicali, in particolare il corso di laurea in Agricoltura tropicale di Firenze.

Una storia iniziata con le varietà australiane, ritenute, a ragione, quelle più adattabili al clima mediterraneo. La regina di queste è stata la Kensington Pride, oggi certamente quella di più lunga permanenza in Sicilia. Una pianta che vive nella nostra regione da oltre 30 anni e che ha addirittura assunto nuovi comportamenti per meglio adattarsi alle condizioni locali, come per esempio ritardare la fioritura per evitare gli ultimi freddi invernali.

La Kensington, però, non risponde alle caratteristiche ideali del mango come ormai si è imposto nell’immaginario collettivo. Il frutto è piccolo e giallo, fibroso, molto apprezzato dalle comunità asiatiche ma che continua a rimanere un prodotto di nicchia. Per vedere nei nostri campi le varietà di maggiore pezzatura è necessario fare un salto in avanti di quasi vent’anni, giungendo all’inizio del nuovo millennio. È in questo periodo che si iniziano a importare varietà da Israele, Spagna e Stati Uniti e testarne la produttività. Un vero e proprio esperimento che ha eletto la costiera messinese antistante le Isole Eolie come uno dei territori climaticamente più vocati a queste colture.

Be Fruit nasce da quella esperienza e proprio in questo territorio con l’intenzione di raccogliere le conoscenze così preziose maturate negli anni per sistematizzarle e riproporle su grande scala, continuando al contempo l’opera di ricerca varietale e sperimentazione. 

Quali varietà di mango italiano ci sono in autunno?

Tra le varietà tipiche di questo periodo dell’anno vi sono la Osteen, la Maya e la Kent. 

 

Osteen

La Osteen è a maturazione tardo settembrina, che prosegue poi nel mese di ottobre.  Venne selezionata la prima volta nel 1935 in un semenzaio della Florida e si diffuse prima negli Stati Uniti e poi in Spagna. Produce un frutto di media pezzatura (fino a 500 g di peso) con un’epidermide violacea e una polpa gialla con una presenza media di fibre che ne rende agevole il consumo al cucchiaio. Ad oggi è una delle varietà più diffuse e apprezzate in tutto il Mediterraneo e soprattutto in Spagna, in cui occupa buona parte delle grandi piantagioni andaluse.

cassetta di mango osteen

Maya

La Maya è invece una varietà selezionata recentemente in Israele e giunta in Europa nei primi anni del 2000. Il suo frutto è di piccole dimensioni, colore giallo a volte screziato di rosso e una polpa gialla molto gustosa e profumata. La dimensione del nocciolo è grande e la fibrosità scarsa.

Kent

La varietà Kent viene dalla Florida, dove venne scoperta negli anni ’30 e si diffuse rapidamente nello Stato grazie alle sue caratteristiche e all’elevata produttività. Tuttavia, dopo alcuni anni, la suscettibilità ad una malattia (l’antracnosi) ne limitò fortemente l’ulteriore espansione.

Oggi Be Fruit è una delle pochissime aziende italiane a proporla tra le sue varietà coltivate. A Caronia Marina, nelle nostre terre questa varietà sembra aver trovato un luogo d’elezione, dando ottimi risultati in termini quantitativi e qualitativi con grande costanza, superando brillantemente anche inverni molto piovosi e freddi come quello appena trascorso. Il periodo di maturazione è compreso tra fine settembre e fine ottobre. Il frutto ha una pezzatura grande che può raggiungere i 700 grammi di peso. Unitamente alla dimensione particolarmente piccola del seme, questa caratteristica fa sì che la parte edibile del frutto sia molto consistente. L’epidermide è di colore giallo-verde con screziature rosse nelle porzioni esposte al sole. La polpa è povera di fibre, facilitando molto il consumo al cucchiaio. La Kent, pur arrivando ad essere raccolta fin quasi a novembre,  riesce a maturare pienamente sulle piante, sfruttando gli ultimi caldi dell’ottobre siciliano, così da consentire una raccolta ready to eat che offre al consumatore l’intera gamma dei profumi e dei sapori di questo frutto.

Se sei un appassionat* di mango, dai un’occhiata alla nostra news dove spieghiamo le differenze di ogni tipologia!