Papaya italiana

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La papaya italiana è uno dei principali frutti tropicali per diffusione e consumo in tutto il mondo. E’ una bacca di grandi dimensioni di cui viene consumata la polpa. Questa è di colore arancione, consistenza tenera e poco fibrosa e sapore dolce e del tutto peculiare. La papaya è un ottimo fornitore di vitamina A e C e viene utilizzata soprattutto per il consumo fresco e la formulazione di bevande.

La papaya italiana (Carica papaya) è originaria del Messico e si presenta come un piccolo albero poco ramificato e a rapido accrescimento. Il fusto, anche a maturità, rimane scarsamente legnoso e si caratterizza per l’evidenza delle cicatrici delle foglie perse. Queste sono grandi e palmate, tipicamente portate solo sulla sommità del fusto. I fiori vengono prodotti durante tutta la stagione vegetativa. Sono piccoli e bianco-gialli con un profumo dolce, intenso e suadente.
Il frutto della papaya è una bacca che può raggiungere dimensioni davvero ragguardevoli (fino a 10 Kg di peso). La polpa è di colore arancio, consistenza morbida e scarsamente fibrosa e un sapore dolce e tipico che la rende inconfondibile. Nella porzione centrale del frutto si apre una camera contenente una elevatissima quantità di semi piccoli e neri, ricoperti da una sostanza mucillaginosa.
Ormai diffusa in tutti i paesi tropicali, la papaya ha visto ampliare le modalità di consumo in base alle tradizioni culinarie in cui si è integrata. Di norma è utilizzata per il consumo fresco o per la produzione di succhi. Tuttavia può accompagnare anche piatti principali o essere usata in insalata. In alcune regioni, come in Thailandia, viene anche tagliata acerba e utilizzata come base di piatti tradizionali.
Le proprietà nutritive della papaya riguardano in particolar modo l’elevato contenuto di vitamina C e vitamina A e di molecole antiossidanti.
Dalla linfa estratta per incisione dai frutti immaturi viene estratta la papalina, un composto con utilizzi medicinali che favorisce la digestione delle proteine, impiegato anche nell’industria alimentare e nelle bevande.

Papaya italiana

La papaya italiana è uno dei principali frutti tropicali per diffusione e consumo in tutto il mondo. E’ una bacca di grandi dimensioni di cui viene consumata la polpa. Questa è di colore arancione, consistenza tenera e poco fibrosa e sapore dolce e del tutto peculiare. La papaya è un ottimo fornitore di vitamina A e C e viene utilizzata soprattutto per il consumo fresco e la formulazione di bevande.

La papaya italiana (Carica papaya) è originaria del Messico e si presenta come un piccolo albero poco ramificato e a rapido accrescimento. Il fusto, anche a maturità, rimane scarsamente legnoso e si caratterizza per l’evidenza delle cicatrici delle foglie perse. Queste sono grandi e palmate, tipicamente portate solo sulla sommità del fusto. I fiori vengono prodotti durante tutta la stagione vegetativa. Sono piccoli e bianco-gialli con un profumo dolce, intenso e suadente.
Il frutto della papaya è una bacca che può raggiungere dimensioni davvero ragguardevoli (fino a 10 Kg di peso). La polpa è di colore arancio, consistenza morbida e scarsamente fibrosa e un sapore dolce e tipico che la rende inconfondibile. Nella porzione centrale del frutto si apre una camera contenente una elevatissima quantità di semi piccoli e neri, ricoperti da una sostanza mucillaginosa.
Ormai diffusa in tutti i paesi tropicali, la papaya ha visto ampliare le modalità di consumo in base alle tradizioni culinarie in cui si è integrata. Di norma è utilizzata per il consumo fresco o per la produzione di succhi. Tuttavia può accompagnare anche piatti principali o essere usata in insalata. In alcune regioni, come in Thailandia, viene anche tagliata acerba e utilizzata come base di piatti tradizionali.
Le proprietà nutritive della papaya riguardano in particolar modo l’elevato contenuto di vitamina C e vitamina A e di molecole antiossidanti.
Dalla linfa estratta per incisione dai frutti immaturi viene estratta la papalina, un composto con utilizzi medicinali che favorisce la digestione delle proteine, impiegato anche nell’industria alimentare e nelle bevande.